Come ogni nuovo nato anche CicloStile critico ha un suo numero zero e un suo nome col quale presentarsi nella città dove nasce, Roma, e a chiunque voglia prestargli attenzione.
CicloStile critico è innanzitutto stampa libera! Libera di potersi ribellare e che sogna e lavora per un quartiere, una città, un paese diverso.
Diverso perché non conforme alle logiche del potere e dell’asservilimento delle coscienze, della cementificazione selvaggia e di un urbanistica dedita alle automobili. Diverso perché rifiuta e ripudia forme di discriminazione razziale, sessuale e di genere.
Diverso perché contrappone riflessioni e appuntamenti che fanno cultura libera e ribelle a un modello sociale televisivo, individualista e autoritario. Diverso perché apre le sue porte fin da subito alla pluralità delle voci partigiane di questa polis devastata da smog e indifferenza. CicloStile critico è ecosostenibile, perché non esiste un futuro pensato altrimenti. E’ autopensato, autofinanziato e autoprodotto.
La bicicletta è l’emblema dei nostri sogni e il mezzo da inforcare per attraversare il territorio e condurre le
battaglie necessarie alla modifica radicale delle nostre città e del nostro quotidiano. Noi non blocchiamo il
traffico, noi siamo il traffico!
CicloStile critico nasce tra le non mura delle strade per andare a lavoro, nelle piazze dove le persone vivono la socialità incontrandosi, confrontandosi e comunicando, diffondendo con intelligenza l’auto organizzazione e l’autodeterminazione, la riappropriazione collettiva di spazi e tempi attraverso l’affermazione dei propri diritti naturali e sociali!
Grazie per il seguito, http://www.scribd.com/CicloStilecritico qui trovate l’edizione integrale del numero zero. Roma, giugno 2010