Archive for the ‘Ciclismo – Traffico leggero’ Category
per dire, pura vida
Non esiste patto che non sia stato spezzato, non esiste fedeltà che non sia stata tradita, all’infuori di quella di un cane veramente fedele
KL
Si dice che per aprirsi a nuove relazioni e a nuovi rapporti bisogna rendersi più vulnerabili. C’è del vero e vorremmo ricominciare da qui.
Ciclostile critico nasce dal basso, dal sottobosco. Da un sottobosco dove ora c’è un lago. I laghi si comportano così, che volete farci…
Il fermento letterario, correva l’anno 2010 e l’estate era alle porte, cresceva tra talune e taluni ardit* amanti del ciclismo urbano.
Per farla corta il ciclismo urbano, come filosofia che vuole riversarsi in una pratica quotidiana, pensa l’uso della bicicletta in sostituzione del veicolo a motore. Muta lo stile di vita, cambiano le abitudini e il ringiovanimento delle persone, delle città e quindi della società, se la pratica è fruibile e diffusa su ampie scale, risulta evidente, come praticando i cinque tibetani giornalmente..
In codesto scenario un pugno di ciclisti vollero stampare un numero zero, con le proprie idee e alcune proposte goliardiche come la Critical Mass romana, che cade regolarmente ogni mese, con un ciclostile appunto, e nacque così la prima ed unica opera cartacea che diede, anche, il nome a ‘sto blog. Qui il numero zero cartaceo digitalizzato.
Un blog fermo? A parte i tuittini irregolari degli aggiornamenti, pochi, dalla pagina fb si.
Congelato dopo che una tempesta si era abbattuta tra la redazione. Divergenze incontrollabili e rapporti individuali ma anche dinamiche di gruppo, non hanno permesso, come spesso accade, di continuare a riunire e a coltivare le idee migliori attorno al simpatico ciclostile digitalizzato.
L’unica maestranza rimasta disponibile a mantenere le funzioni vitali di base di CSCritico attive fu lo scrivente. Nessuno parlava di nulla, come oggi, ancora meno se ne occupavano, era il periodo del sequestro di Rossella Urru, poi rilasciata… Ringraziando Dio e le persone illuminate.
E il blog, che essenzialmente rivendicava un posizionamento politico su questioni sociali di base, non dico la Siria, che apparentemente potrebbe non riguardarci, ma pratiche semplici di convivenza cittadina, si arenò sui fondali melmosi emersi di un disorientamento diffuso che, anche questo veramente si, ci accomuna tutt*, oggi più che mai.
In effetti un sostanziale rifiuto e abbandono di certe “logiche” capitalistiche che si mordono la coda come la macchina che devi avere e pagare col denaro che guadagni andando a lavorare in macchina, e vale per la badante; per la palestra etc. Era, risultava, insensato andare tutti quanti insieme in bicicletta in nome di un mondo diverso senza pensare eroicamente quali parvenze dovesse avere questo nuovo mondo, di quali sogni andava nutrito e da quali illusioni andasse protetto. Una sana dose di antifascismo vero e sincero. L’abbandono delle logiche violente del patriarcato per un femminismo sentito, vissuto e condiviso. Il rispetto sacrosanto per le scelte diverse dalle nostre senza distinzioni di credo, etnia, sesso, casta e colore. Si potrebbe continuare lungamente l’elencazione per un prontuario della buona e sana decrescita; il manuale del giovane e vero rievoluzionario. Scelte nutrizionali che impattano profondamente sulle catene alimentari terrestri. Scelte spirituali e antispeciste che danno, ridanno un significato vero alla parola pace; alla non violenza; al miglioramento della condizione umana attraverso l’uguaglianza; l’amore disinteressato per i prossimi; la dimensione del servizio a favore del bene comune e universale. L’edificazione di un’educazione libera dai dogmi e dall’ indottrinamento etnocentrico e invero incentrata sull’in segnamento, sullo sviluppo della comprensione, del discernimento e della compassione.
La dottrina del cuore crea uomini liberi, pensanti, autonomi e amorevoli.
La dottrina della conoscenza e della nozionistica fine a se stessa alimenta il pensiero massificato, dipendente, accresce la confusione terribile tra i bisogni materiali indotti e la fisiologica necessità di vivere semplicemente e beatamente, senza il terrore di non avere il denaro per mangiare e tre telefoni cellulari nella borsa.
Oh perbacco! Volevamo, e vogliamo, incidere sulla società, sul cambiamento sociale di base? Attraverso l’emblema della bicicletta?
Mi sta bene, è lo strumento rievoluzionario perfetto, per eccellenza, economico, efficiente, maneggevole, alla portata di tutti, real politik allo stato puro! Inforcata la bicicletta qual’è la direzione comune, esiste? Le idee? Non si riusciva, e pure oggi è faticoso, a parlare un linguaggio comune, ripeto, per l’entourage di questo blog non c’è stato nemmeno il tempo, solo quello del ciclone, chiaramente, quello si.
Alzando un pochino lo sguardo osservo a questo punto le dinamiche, che poi son sempre le stesse, per esempio, tra i ferventi puristi delusi dalla mancanza di “lotte comuni” tra i sostenitori delle varie Critical Mass e dell’imminente Ciemmona che quest’anno si farà a Milano, per la prima volta, e chi effettivamente non sente il bisogno di “accollarsi”, di farsi carico, di nessuna battaglia per l’ambiente o altro baluardo da mostrare.
Sono illusioni, come maya, illusioni e giochi della mente. Cosa vuoi, volete, vogliamo contestare a Milano coi sofismi, un expò barcollante per sua stessa natura?? Generato e non creato dalla stessa sostanza dei formiconi, mò ratti, che si sono abbuffati nella casa del Padre accumulando ricchezze materiali??
Poi contestare, ma la Critical Mass lo è già di per se una contestazione, semmai si tratta di farsi, di essere, di sentirsi esempio, veicolo positivo attraverso un modus vivendi positivo… Cos’è sta mania dei patentini? Eretica docet. Quella del vero ciclista urbano, il bravo anarchico, ma non comunista, il comunista, non anarchico, l’attivista, il militante, l’operatore di rete, ecco questo mi ricorda un filino un pescatore, l’operatore di rete, incredibile.. Soprattutto sti patentini chi li da? Avvengono iniziazioni occulte? A chi si richiedono? Personalmente non ne vorrei, quelli che mi risuonano e mi garbano me li do da me. Poi meno tessere si hanno meglio è, sono un problema di questo paese ci avete mai pensato? Ci si ghettizza, si fa comunella per spar(l)are alla tessera diversa e pure alle sue cause. Le “tessere” allontanano la solidarietà, ecco! Io ne ho presa una, tanti anni fa, quella di Volontari del Bene, mi basta, non serve altro… Per tutto il resto c’è il presente e la Coscienza. Senza aprire varchi sui fronti femministi che a ben guardare Eretica nelle palle degli occhi, si fa per dire eh, qualche salotto buono, la Madame Deuselle e qualche gruppo fb e la realtà circostante anche il femminismo attraversa stati febbrili e incandescenti.
Poi sta mania delle separazioni e delle differenze sul pisello, perché di questo si tratta, se hai il pisello oppure la vulva. Una teoria da orticaria basata sulla differenza sessuale, strumentalizzata, del pisello appunto, è diventata l’arma e lo scudo improprio dei nuovi battaglioni delle nazifem e dei nazifem, eserciti di individui pronti a schierarsi da una parte o dall’altra, tanto per cambiare, pur di dimostrare attraverso citazioni improbabili la superiorità delle “icsilon” o delle ipsilon e portare acqua al proprio mulino, altro che bene comune; un piffero!
Sono le categorie, le etichette a servire la nostra miseria infinita. Personalmente le aborro, le ho vissute sulla mia pelle, ho lavorato ai margini dell’emarginazione, dove le persone sono numeri e alla propria vita viene anteposto il bene dell’istituto o dell’azienda che dir si voglia.
Siamo stati cresciuti ed educati a dividere il mondo in buoni e cattivi, non a riconoscere il bene e il male e a sforzarci di vedere il bene in chiunque. Ci hanno insegnato a desiderare cosa fare da grandi. Ma da grandi si fanno un sacco di cose, si è tante manifestazioni diverse, si cresce, si fanno percorsi nuovi, si cambia, dopo dieci anni si è una persona completamente diversa… Diffididate, istantaneamente, da chi predica che non si cambia… Il tempo passa e si cambia comunque, tanto vale agire, disinteressata mente, ma agire, sentire, orientarsi, direzionarsi..
Lecito è dunque chiedersi a chi giova il ritrovarsi una società categorizzata, chiusa, castizzata, quasi a comparti stagni, se pensate che la vita media si aggira sugli ottanta anni e l’etichetta è una, al massimo un paio.
Siamo tutt* incasellat*. Le avvocate, gli infermieri, i strizzacervelli, le guardie, i postini, le fornaie, gli sciampisti etc. Poi ci sono le macro categorie, gli onesti cittadini, i pregiudicati e gli incensurati, i cattivi e i buoni, i colpevoli e gli innocenti, chi ha le colpe e chi le ragioni, i timorati di Dio e anche qui non si finirebbe più a disegnare la mappa delle categorie sociali, l’alveare composito ma regolare, controllabile, quantomeno osservabile e registrabile nei suoi mutamenti e pre vedibile e infine orientabile al proprio tornaconto, sempre quello del piffero!
In Italia sembra tutto un po’ più difficile, sotto certi profili sociali. Mentre altri popoli hanno avuto modo di affrontare determinati aspetti del reale, di metabolizzarli e di elaborarli in forme e strutture che appartengono, già, naturalmente al quotidiano e all’ordinario, noi siamo più lenti. E allora devi ribadire e ricominciare da capo coi concetti di base, così sulla libertà di espressione e di opinione, sulla libertà sessuale e di orientamento, sul godimento civile e politico dei diritti fondamentali di ogni liber* cittadin*, coppie, adozioni, unioni etc.; sull’importanza di riconoscere e curare una coscienza a faro di se stessi.
Quando leggevo dell’esuberante zelo nella formidabile cricca di opale nera, Antonella, i Carlini e i Gerini, Angela, Anna, Agnenas e Coco e altr* mi deprimeva il livello, considerando pure gli ignominiosi insulti gratuiti a loro puntualmente riservati, e a chi ne prende le difese, al quale siamo costretti a confrontarci nel belpaese. Quasi sempre poi, gli insulti, da parte di brillanti esponenti dell’alta società borghese, che magari scrivono pure, piccolo piccolo, di essere membri direttivi di taluni partiti.
Invece è necessario che emergano e si diffondano pensieri e creatività laterale, anche se c’è da gonfiarsi le ovaie e le prostate oltre lo sfinimento ad affrontare i muri di gomma. A volte sono preferibili gli accerchiamenti a smascheramento automatico che non gli scontri diretti. E’ pur vero che su una nave, in una bella squadra, servono tutte le specialità, dal capitano in comanda al cieco che sente il vento meglio di tutt*.
Le navi, a volte, sono così grandi che chi sta a poppa non sa che a prua c’è la guerra! Diceva teneramente e sottovoce Flon-Flon a Musetta, ma quella è un’altra storia…
Concludendo ci vorremmo quindi far risentire con le migliori intenzioni, se qualcun* raccoglie l’appello tra i papabili, con proposte editoriali nuove, che sappiano ridisegnare città vivibili, e di approfondimento per un’ informazione vera e libera, critica, tuttavia positiva e fuori dal coro; spesso è lì che cantano le voci migliori.
Personalmente sento che si aprono usci nuovi e interessanti, perfino dal mondo del cinema appaiono gioiose visioni di rubicondi produttori seduti e sorridenti come il Buddha della prosperità, e allora agli spazi di attraversamento intersezionali, alle buone intenzioni, alle genti che camminano per il sentiero e approdano volentieri a mirabili crocicchi speculativi e goderecci, siate benvenute e benvenuti… Possibilmente in bici e ad ogni modo, da Messina a Pordenone, soprattutto se siete seduti su una tonnellata di acciaio, andate piano!
Ci sono quasi quattromila morti l’anno nel nostro paese per incidenti legati ai veicoli a motore, che coinvolgono anche e spesso gli utenti più deboli, bambin*, pedoni, ciclist*. E’ una piccola guerra che ogni anno porta via tremilasettecento persone, dieci al giorno… Dal punto di vista strettamente numerico quest’emergenza dovrebbe essere considerata grave e violenta più del numero dei femminicidi, degli omicidi volontari e dei morti sul lavoro messi insieme.
Educazione. Natura, Spiritualità e Amore per il bene comune, e per il prossimo, potrebbero imporci di prendere in mano la situazione in prima persona, rinunciando, per esempio, all’automobile il più possibile e contribuendo fattivamente ad una mobilità e ad una città nuova e sana. Arrivederci!
Inganni della mente
l’opportunità non sta nello scegliere se fare l’incendiario o il pompiere bensì nel riuscire a capire quando si deve accendere il fuoco e quando lo si deve spegnere
Buone notizie
sono state approvate le misure di riduzione della carcerazione in favore delle misure alternative per ciò che concerne le misure cautelari da adottare prima della condanna, rimangono esclusi i reati per mafia, terrorismo e traffico internazionale. Del 30 aprile la Gazzetta e dall’8 maggio in vigore. Sarà quindi più difficile entrare in carcere prima della condanna definitiva anche in Italia. Si conterà sulle misure alternative alla detenzione come l’obbligo di firma in caserma, il domicilio coatto presso il lavoro e/o l’abitazione ecc.
Salve,
C’è un interessante articolo su AZ su formiche.net. Un commento diventa articolo su CSCrit
Salve,
Gran bell’articolo, illuminante, in un mare buio e superficiale di info sul comparto aereo e sull’industria aeronautica italiana (quest’ultima meriterebbe considerazioni extra, per es. investimento tecnologico nostrano serio invece che dedicarsi a capire se e come si possono far volare limoni, i limoni non volano e se lo fanno, lo fanno molto male).
Tuttavia credo fermamente che se il controllo di gestione di AZ non cambia radicalmente. Non tra un mese, ma da DOMANI
MATTINA.
Se il rigore e la serietà che sono mancati ad iniziare dalla fine degli anni ottanta non si ritrova. Se Continua a leggere »
Oltre seicento ciclisti urbani e critici hanno smesso di pedalare da poche ore dopo aver reso possibile la consueta massa critica di biciclette che ogni tanto invadono la capitale. Ieri pomeriggio sera, venerdì, accanto alla bici di Eva al palo 27, si sono formati i primi capannelli spontanei. Meraviglia delle meraviglie la prima critical mass di primavera era fioritissima e iper nutrita come spesso daltronde nelle bellissime giornate romane come questa.
Magico stupore ancora, nessun incidente, nonostante il percorso lungo che la massa ha affrontato. Tutti avevano una gran voglia di pedalare e nessuna voglia di smettere di girare roma in lungo e in largo. Ci son volute le nove e mezza ed oltre affinchè, come sempre e allegramente, la massa si disperdesse verso mete più o meno comuni a piccoli sciami. Continua a leggere »
La semplicità non ha prezzo. Amministratori complici del lassismo sovrano. Abbiamo il coraggio della lungimiranza.
Grazie bicisnob
Noi combattiamo per trovare un pertugio dove infilarci con la nostra bicicletta e l’Olanda è già arrivata al bicibus. Si tratta di un autobus-bicicletta progettato per trasportare 11 bambini, dai 4 ai 12 anni, che possono pedalare tutti insieme, guidati da un adulto al volante. Finora l’azienda produttrice, la Tolkamp Metaalspecials, ne ha venduti circa 25 in Olanda, Belgio e Germania (costa circa 15mila dollari), ma sembra che gli ordini per l’acquisto stiano arrivando da tutto il mondo.
rebblogged from velorution.gazzetta.it Alice Di Pietro, assassinata a cura di P. Pinzuti
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AGGIORNAMENTO il giorno dopo
Sicurezza stradale: alle 13 flash mob davanti a palazzo Chigi
Protesta per l’uccisione di Alice Di Pietro, travolta da un’auto passata col rosso
Roma, 10 mar. (Adnkronos) – “Useremo l’attraversamento pedonale come scena del crimine: l’omicidio di Alice Di Pietro, ciclista romana di 22 anni era evitabile con il semplice rispetto di un semaforo rosso”. Questo l’appello lanciato sul web ieri sera, dopo la morte della giovane, travolta da un’automobile passata a forte velocità con il rosso sulla via Salaria a Roma. Amici della giovane e attivisti si sono dati appuntamento alle 13 piazza Colonna per un flash mob sulle strisce pedonali di fronte a palazzo Chigi.
(Pab/Col/Adnkronos)
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dalla pagina fb di slvaiciclisti di ieri sera, giorno della sciagura
(CSCrit) (commento su salvaiciclisti fb alla notizia)
all’ora di pranzo sono uscito di casa, ho pedalato lungo via della scafa fino all’aeroporto. Poi sono montato sul treno e sceso con bici a parco leonardo. Ho pedalato fino alla fiera. Poi dopo aver intervistato un costruttore me la sono pedalata fino a magliana dove c’era un asta di bici. Poi da li pedalo fino a san paolo e poi treno fino al mare di nuovo. Ho contato innumerevol* imbecill* pericolosissim* M’ha detto bene Continua a leggere »
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LA CRISI AVANZA? LICENZIAMO I PADRONI! GIORNATA DI FESTA E LOTTA IN PIAZZA DE ANDRE’
VENERDI 9 MARZO 2012 DALLE ORE 16:00 ALLE ORE 20:00
CASA: CONTRATTI INPS NON RINNOVATI DA ANNI, NESSUNA SANATORIA IN VISTA: QUALE FUTURO PER GLI INQUILINI DELLE CASE INPS?
E’ POSSIBILE DIFENDERSI DA AFFITTI IN NERO E SFRATTI?
TRASPORTI: I COSTI AUMENTANO E IL SERVIZIO PEGGIORA, NON PAGHIAMO NOI I COSTI DELLA PARENTOPOLI DI ALEMANNO
ACQUA: ABBIAMO VINTO IL REFERENDUM MA CONTINUANO A FARCI PAGARE DI PIU’ DEL DOVUTO. SMETTIAMO DI PAGARE QUELLO CHE PER LEGGE NON CI SPETTA PAGARE
INOLTRE: GRANDE GIOCO DELL’OCA ANTICRISI IN PIAZZA
ASTA DI BICICLETTE SISTEMATE DALLA CICLOFFICINA MACCHIA ROSSA
#salvaiciclisti, una bicifestazione a Roma. a cura di Paolo Pinzuti
In questi giorni c’è un bel fermento a parlare di ciclisti. Per le strade, al bar, al mercato, sembra che la pacifica e allegra protesta di salvaiciclisti stia trabordando dagli orli della rete per riversarsi, chissà, ce lo auguriamo, nel tessuto del nostro vivere quotidiano reale.
Tra mailing di officine varie, richieste di adesione, inviti a redigere volantini, comunicati per raduni piuttosto che per quell’altro evento non si saprebbe a chi dare i resti. Presenze a ipotetici biciexpò che sembrano infiammare l’area di contestazione di questa fiera prevista tra l’ 8 e l’11 marzo nella capitale; poco gradita, sembra, e inequivocabilmente promiscua la commistione a un biciexpò di un area riservata ai motori accanto alle bici. Una fiera che costa cara, 16 euro. Una fiera che ha come slogan veni,vidi,compra!
Facciamo quel che si può ad ogni modo questa è la nostra idea di mobilità e di urbanistica possibile. E’ scritta e pensata da “ciclista” per creare coesione nella campagna #salvaiciclisti con le realtà di traffico leggero che non usano la bici: camminatori (anche paseggiatori), corridori, fondisti, pattinatori etc.
Usatela se volete come credete, prendetene spunto, ritagliate, scopiazzate, riassumete, elaborate, twittate, bloggate, leggetela su un palco ma per favore Continua a leggere »
Da giorni sul gruppo salvaiciclisti si commenta l’idea di pensare all’ 8 marzo contribuendo con biciclette e ciclist*. IlPinz ha tirato fuori dal cilindro del web una foto di Arone Dyer di Bike Works NYC. Molti commenti entusiasti tra cui ilRota che indica Chiaretta del gaz come miglior meccanica di Roma. Sarà vero? 🙂
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Aggiorn:
Proposta rilanciata da ilManifesto: A noi la festa, a voi la parola!
PresidentedRep.: l’esposizione delle donne alla violenza e alla furia omicida degli uomini indicano una visione proprietaria e distruttiva degli affetti
ai #SITAV, ai #SISUV… Ma davvero pensavate che saremmo rimasti in silenzio per sempre? Roma ringrazia #notav #valsusa twitter.com/CSCrit/status/…
— CicloStile critico (@CSCrit) Marzo 3, 2012
Premetto che sono molto arrabbiato. Da ormai due settimane partecipo attivamente alla campagna “Salviamo i ciclisti”, promotrice di un ripensamento del luogo comune che vuole i ciclisti corresponsabili della pericolosità delle strade. È un lavoro iniziato a Roma due anni fa, avviato dalla morte di Eva, proseguito attraverso il coordinamento Di Traffico Si Muore, e che è finalmente approdato ad una dimensione nazionale.
Giusto ieri la fatidica goccia che fa traboccare il vaso: il comune di Milano commemora la memoria di Giacomo, ragazzo di dodici anni schiacciato da un tram per colpa dell’apertura distratta della portiera di un’auto parcheggiata in seconda fila. Lo fa con un “Manuale per la sicurezza del Ciclista” in formato e-book (non intendo linkarlo, cercatevelo) nel quale, per l’ennesima volta, di tutto l’onere della sicurezza sulle strade si fanno carico unicamente i ciclisti, oltretutto ribadendo l’obbligo di “rispettare le regole” del CDS.
Difficile far…
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Editori disoccupati o sottoccupati intraprendenti on line?
Uno dei più grandi dibattiti del pensiero economico riguarda il conflitto tra il concetto di efficienza nel settore pubblico e il concetto di efficienza nel settore privato. Molti considerano il settore pubblico tendenzialmente inefficiente in quanto soggetto a troppe pressioni (budget insufficienti, interessi politici contrastanti, perdita di consensi) ed interessi che impediscono il raggiungimento di un obiettivo, quale che sia.
Il caso dell’e-book sulla sicurezza dei ciclisti in città presentato ieri pomeriggio dal Comune di Milano ne è un esempio lampante: nel pur encomiabile tentativo di dar vita ad un oggetto di comunicazione capace di migliorare la vita dei cittadini della metropoli lombarda, il prodotto che ne è uscito è eccessivamente modesto e di una prudenza sconcertante. Per intenderci, le 25 pagine dell’e-book sono state così suddivise: 2 pagine dedicate alla memoria del piccolo Giacomo Scalmani, martire della sbadataggine, 14 pagine che tipizzano le possibili situazioni di rischio…
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caro sindaco dei romani, cari ostiensi… ci proviamo almeno? 🙂
Caro Sindaco,
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Ehh si, credo che il simbolo dell’interesse vero da parte delle amministrazioni si possa esprimere, me lo auguro, con un reale investimento pro cicli e in generale, non manchiamo mai di sottolinearlo nelle nostre comunicazioni, per tutte le realtà di traffico leggero amotorizzato. Strade in sicurezza e precedenze Continua a leggere »
bella analisi/richiesta: secca, diretta e precisa!
Quasi quasi faccio uno squillo a Telecom? Che dite? Ce l’hanno il telefono? Li chiamo e gli spiego che se possono fare questo spot per la loro bell’aziendina – col negozio di bici sotto i portici che mette in mostra pure le fisse – è solo ed esclusivamente grazie a chi la bicicletta la usa tutti i giorni e l’ha trasformata nell’icona migliore per il pubblicitario. Dunque. E’ arrivato il momento di chiedere a Telecom e a tutti gli altri i diritti d’immagine. Vuoi usare la bicicletta per la tua propoganda? Bene, bravo, bis. Ma devi finanziare la campagna #salvaiciclisti… e con gli euri, mica con gli sms!
Sicurezza Stradale: Milano, Pisapia aderisce alla campagna #salvaiciclisti
Roma, 21 feb. (Adnkronos) – Giuliano Pisapia è il primo sindaco di una grande città italiana ad aderire alla campagna #salvaiciclisti, che da oltre 10 giorni impazza sul web. “Aderisco all’appello #salvaiciclisti -scrive il sindaco sul suo twitter- . La sicurezza è il primo requisito per una Milano realmente ciclabile”. La campagna, nata in Gran Bretagna dalle pagine del Times e rilanciata in Italia da un gruppo di blogger ciclisti, ha raccolto finora migliaia di adesioni sui social network ed è arrivata fino al Senato, dove un ddl a firma Ferrante (Pd), e firmato da altri 62 senatori di ogni parte politica con l’eccezione della Lega, è al momento in attesa di essere calendarizzato. Identica iniziativa è stata presa alla Camera da Vernetti (Api) e Sarubbi (Pd). Da giorni è in corso un “tweet bombing” per chiedere ai sindaci delle città italiane l’adesione alla campagna, che chiede varie misure tra cui l’adozione dei 30 km/h in città.
(Pab/Col/Adnkronos)
Street safety: Milan, Pisapia joins italian “Cities fit for cycling” campaign
G. Pisapia is the first lord mayer of a big italian town, who takes part of the campaign #salvaiciclisti (savebikers) which has been for over 10 days on the web. He writes on twitter: “I take part to #salvaiciclisti cause – because security ist the first necessity for a bikeable Milan. The campaign was born in GB from the times and spreaded by a group of blog bikers, which has gathered till now thousands of subscriptions on the social networks and has arrived to the Senat, where a law proposal signed by Ferrante and other 62 senators of each political class except the Lega, is waiting now for the calendar. Same initiative has come from the Camera from Vernetti and Sarubbi. For some days has exit a “tweet bombing” to ask to the lord mayers of the italian cities to take part at this initiative which asks some actions among which the 30 kmH limit in cities.
(trad. by m&s for #salvaiciclisti at CicloStile critico)
stato dell’arte
In questi giorni si è fatto un gran parlare della campagna #salvaiciclisti per tutto il clamore che abbiamo scatenato.
Più volte mi sono chiesto se ne sia stato capito il senso o se è stata invece interpretata come l’ennesima protesta di stampo corporativo che avviene in Italia: prima i tassisti, poi i camionisti, adesso i ciclisti…
I guru del marketing non fanno che ripetere che una campagna di comunicazione per avere successo deve individuare un sentire comune e canalizzarlo per permettere al destinatario del messaggio di identificarsi con il messaggio stesso: noi con #salvaiciclisti abbiamo messo in pratica questo insegnamento e ci siamo rivolti a tutti coloro che ogni volta che hanno letto la notizia di un ciclista assassinato sulle strade si sono visti a terra coperti da un lenzuolo bianco e accanto la propria bicicletta distrutta. Ma non solo a loro, ci siamo rivolti a tutti coloro che vedono…
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23:03
si sta come d’autunno
sugli alberi le foglie
( http://www.salvaiciclisti.it )
Si può reagire in molti modi davanti alle immagini qua sotto. Con un minuto di silenzio, una candela, una lacrima, un fiore, una bicicletta bianca, una preghiera, una lettera aperta, una veglia di solidarietà, un appello, un mai più. Io non sto zitta, non depongo fiori, non prego. Mi viene, banalmente, solo un pensiero, sempre lo stesso. Penso a me che vado in bicicletta e a tutti quelli che conosco che fanno altrettanto. Tra di loro non ci sono eroi, è gente normale (magari è speciale per me), ci sono professoresse e studenti, giornalai e giornalisti, tecnici informatici e meccanici di ciclofficine, fotografi e pasticciere, impiegati e funzionari. Non si può mai dire, ma con ogni probabilità, per tantissimi di noi – per via del mestiere che facciamo, per via delle attività che svolgiamo – la cosa più pericolosa della vita, di…
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