Gli è andato male, a Hofer e all’internazionale di destra populista e razzista che tifava per lui, da Farage al presidente cecoslovacco Vaclaw Klaus , da Marine Le Pen a Viktor Orban, ai Salvini e Meloni, e alle destre estreme extraparlamentari mobilitate in massa in Austria sperando nell’«apriporta Norbert Hofer». «Con lui si cambierà rotta, l’islamizzazione dell’Austria e dell’intera Europa verrà fermata, potremo difendere la nostra patria» ci aveva detto venerdì a Vienna il capo di Die Identitaeren Erich Siller.
NON È ANDATA COSÌ, tutt’altro. Niente primo presidente di estrema destra in Europa. Hanno preso una sonora sberla sopra ogni previsione anche più ottimistica: il nuovo presidente della repubblica austriaco si chiama Alexander Van Der Bellen, primo presidente verde in Europa. I candidati dei partiti di governo socialdemocratico (Spoe) e popolare (Oevp) sono stati eliminati già al primo turno. …
leggi tutto l’articolo di Angela Mayr qui
Herr, unser Herrscher, dessen Ruhm
In allen Landen herrlich ist!
Zeig uns durch deine Passion,
Dass du, der wahre Gottessohn,
Zu aller Zeit,
Auch in der größten Niedrigkeit,
Verherrlicht worden bist!
—[en]—
Lord, thou our master, whose repute
In every land majestic is!
Show us through this thy passion
That thou, the very Son of God,
In every age,
E’en in the midst of deepest woe,
Art magnified become!
JSB
per dire, pura vida
Non esiste patto che non sia stato spezzato, non esiste fedeltà che non sia stata tradita, all’infuori di quella di un cane veramente fedele
KL
Noi siamo tutti studiosi dello spirito. Quella diagnosi giace al sommo della nostra vita o in inconscio potere. La comunione sociale, il suo commercio, la sua religione, le sue amicizie, le sue dispute, sono una vasta investigazione giudiziaria di cararattere. In pieno tribunale o in ristretta adunanza, o confrontandosi faccia a faccia, accusatore ed accusato, gli uomini si offrono ad essere giudicati.
Contro il loro volere, essi espongono quelle inezie decisive a mezzo delle quali si legge il carattere. Ma chi giudica? E che cosa? Non la nostra intelligenza. Noi non la leggiamo con la dottrina o l’arte.
No: la dottrina del savio consiste in ciò, che egli non li giudica, egli li lascia giudicare da loro stessi, e semplicemente legge e ricorda i loro propri verdetti.
RWE
La coscienza dell’essere umano è come un diamante dalle mille facce, alcune note, molte ancora inesplorate. In esse convivono il portato ancestrale dell’evoluzione ma anche le esperienze, i ricordi e i sogni. È un diamante in grado di riflettere la luce che proviene dall’esterno, dalla forza della vita e dalle interazioni infinite di un cosmo costantemente in movimento e legato alla legge del karma; ma il diamante riflette anche la luce che sboccia interiormente, quando una mente quieta ed un cuore aperto aprono la strada all’osservazione attenta e neutrale ed alla possibilità che il particolare e l’universale convivano in un unico insieme.
presumibilmente AG
in corea alcuni artisti hanno l’abitudine, sui vasi e sulle opere d’arte, di non apporre firme. chiestigli perchè essi rispondevano che non è importante chi fa una cosa ma che essa sia stata fatta
Ti Amo è l’anagramma di Atomi e dunque passiamo un bel Natale danzante
L’equilibrio contempla entrambi, e un testimonade
Ogni redenzione è la somma dei sacrifici compiuti
…soffiava su tutte le acque
Concludiamo:l’Universo è unico.Noi, come tutti gli esseri vivi ed animati, facciamo parte della persona dell’Universo, pur avendo ciascuno una personalità propria eterna e sostanzialmente immutabile. L’Universo non è stato mai creato, perchè non poteva creare se stesso, e quindi anche noi, che siamo parte dell’Universo, non potevmo essere creati, e , per conseguenza, samo sempre esistiti.
TA
fare agli altri ciò che a noi stessi vorremmo fosse fatto
the Golden Rule
Vorrei insegnarti
il valore di un sorriso
apprendendolo dal tuo
Son passati di nuovo i giorni, anche questa volta il grano è stato mietuto e i nidi costruiti a dovere.
Abbiamo attraversato la stagione della polvere senza alzarne dell’altra per non rendere invidioso il vento dormiente.
Nuove mescolanze sonore si sono intrecciate colle relazioni ed ora non vorrebbero più separarsi ma gli uomini sono pigri e preferiscono tagliare la legna
La separazione, secondo me, ci sta gabbando alla grande… Proprio così! Cantavano anche gli alberi della foresta Pavan in coro, proprio così, ci stanno giocando un brutto tiro e faremo la fine di quando fuggimmo dal paese tondo coi buchi, che ora è spento! Tutti i cespugli i rovi e gli arbusti più giovani si convinsero subito e si accordarono pian piano alla foresta.
Solamente i fiori, che erano dappertutto, eccetto le margherite, iniziarono a canticchiare il ritornello alla fine di ogni strofa. Le margherite avevano smesso di cantare da qualche anno, più precisamente da quando la vecchia vasaia Mentoza era stata trovata moribonda in mezzo ai campi d’autunno al calar del sole mentre si cibava dell odore dell’erba fresca pronta da raccogliere, prima di partire pel viaggio più lungo. C’era da aspettarselo, avevano cominciato a circolare e a spargersi tutt’intorno le dicerie, ma che erano vere, che la luce che stava dopo il velo della notte fosse stanca di aspettare e che le stelle non bastavano più a far passare la forza della luce. Il buio si era spaventato così tanto che aveva cercato di corrompere tutte le centrali elettriche del pianeta, tutti i tralicci, colle loro braccia al cielo per chiedere perdono e far passare la corrente più velocemente di paese in paese. Inoltre il buio si era preoccupato pure di diffondere opere di convincimento tra tutti i lampioni del mondo. Si erano ribellati solo quelli di Napoli di Mosca e di Londra. Anche i led rimasero immuni da questa follia della separazione e benché fossero gli ultimi nati, i più giovani, furono tra i primi ad unirsi alle avvisaglie della foresta saggia e portarono il loro contributo per sconfiggere la notte, la quale altrimenti sarebbe stata per sempre, con milioni e milioni di colori diversi e profumati. Nessuno era mai riuscito a trasmettere gli odori… Rimasero tutti a bocca aperta, anche le margherite, di villaggio in villaggio.
Il Silenzio aveva avvolto la terra, nessuno osava più proferire parola e i linguaggi scomparvero all’istante, tutti, nessuno escluso, eccetto l’indiano naturalmente, e scomparvero pure le caste, patapuffete! Gli uomini furono molto contenti. In occidente cessarono tutte le differenze che in quel momento c’erano state e a tutti fu consegnato un sacchetto con 27 grani di vergogna fatti di pioggia e colata di cera persa ritrovata. Fu in quel preciso momento, che la Regina della Notte capì che avrebbe diviso per sempre la vita col Re del Giorno. Abbracciatevi! E tutti si abbracciarono!
Nei paesi accanto, il mio per esempio, i pennivendoli continuano a dondolare tutti i nonni e le nonne e tutti gli uomini coi baffi, donne incluse. Tra un varco nella coscienza di qua e qualche stella, ma poche, visibile dalla grotta di la, gli abitanti del mio paese si erano convinti che la vita fosse quella li, un dondolio beato.
Eppure s’era alzato il vento quella mattina, più del solito nel mio paese. La sera prima c’erano stati alcuni segni… Che però solamente i radiocronisti sapevano leggere e i bambini non desiderati. I merli per esempio avevano cambiato il verso; le cornacchie facevano quattro gracchi per volta invece di tre; le gazze volavano molto più in basso e mostravano orgogliose il loro petto e il loro ventre immacolato, era strano poiché le gazze del luogo erano conosciute per essere molto riservate e gelose del loro ventre e della loro pancia bianca che tendevano sempre a nascondere. Quel piumaggio candido veniva considerato dalle gazze la loro parte più intima, un po’ come alcuni di noi considerano i piedi.
Nessuno uscì di casa quella mattina, il panettiere mangiò il pane del giorno prima: il primo lunedì di ottobre. I medici e tutti i guaritori dovettero usare il pranic healing anche se non lo conoscevano e furono gli unici che riuscivano ancora a proferire le parole del mondo giusto.
Tutti gli altri, quel giorno, ne furono privati ma non ci credevano e la scena era la stessa in ogni casa e in ogni villaggio: tutti, vecchie e bambini, falegnami e pasticcere, aprivano la bocca per trovare le parole e tendevano l’orecchio nella speranza di udire il suono della voce altrui giacché non riuscivano più a sentir(n)e la propria.
Da quel giorno gli uomini del mio paese capirono l’importanza dell’ascolto ma non ebbero più modo di esercitarlo se non provvisto dell’atto di volontà, passo succesivo al sapere, e di buone intenzioni, e per consolare i bambini e le bambine che soffrono.
Ispirato da Parole in cammino di Edoardo Galeano, letto in un giardino bello come il sole presso Den Haag, primi ottobre 2015, NL
Se uno lancia un sasso, il fatto costituisce reato. Se vengono lanciati mille sassi, diventa un’azione politica. Se si dà fuoco a una macchina, il fatto costituisce reato. Se invece si bruciano centinaia di macchine, diventa un’azione politica. La protesta è quando dico che una cosa non mi sta bene. Resistenza è quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più.
Ulrike Meinhof, fondatrice della Raf (Rote Armee Fraktion) morta in carcere a Stoccarda il 9 maggio 1976
Ulrike Meinhof
ognuno ha una sua Sacralità ed e auspicabile che sappia trasmettere lo stesso rispetto che nutre in virtù della propria determinazione anche verso la e le Sacralità dell’altro nella dimensione dell’incontro vero, genuino e, appunto, sacro
Oggi è il Denim day, la giornata istituita 15 anni fa dall’associazione Peace Over Violenze in risposta alla sentenza della Cassazione che in Italia assolse, nel febbraio del 1999, un uomo dallo stupro di una ragazza perché lei indossava un paio di jeans. E in questa giornata lanciamo la sfida di pubblicare articoli con lo stesso titolo: “Perché non ho denunciato” e cominciamo facendolo in prima persona sui blog del Fatto, il Manifesto, del Corriere e Lipperatura.
L’iniziativa è promossa da un gruppo di giornaliste (Luisa Pronzato, Nadia Somma, Luisa Betti) che invitano tutte le altre, giornaliste e blogger, a fare proprio il titolo e l’immagine. E invita tutte le altre donne a raccontarsi rispondendo a: “Perché non ho denunciato.”
Esistono situazioni e casi dove il reato o i reati non vengono denunciati. Per innumerevoli motivi, la vergogna delle vittime, la paura del giudizio sociale e dei riflettori, la paventata sconvenienza sul piano relazionale, il timore dell’isolamento o ancor peggio delle ritorsioni nel quotidiano vivere.
Si crede, in altri casi, di lasciare alle coscienze e al dialogo, al confronto, alle riflessioni, alla crescita e al superamento personale in primis e poi collettivo, alcune vicende personali e forti e le istanze che inevitabilmente ne originano.
In questo caso il peso di un processo appare maggiore della propria scelta di non denunciare.
Osserviamo, spesso, che certe violenze, fisiche e psicologiche, avvengono in contesti relazionali e affettivi vicini, conosciuti, propri, ed è proprio li che è più difficile denunciare. Si coinvolgono rapporti consolidati, amicizie di lunga data, si dovrebbero ricercare testimonianze e delazioni, ci si sente isolati ed impotenti, semplicemente, si avverte la sensazione di dover riaffrontare tutto un’altra volta, soli e… Sotto processo
Si dice che per aprirsi a nuove relazioni e a nuovi rapporti bisogna rendersi più vulnerabili. C’è del vero e vorremmo ricominciare da qui.
Ciclostile critico nasce dal basso, dal sottobosco. Da un sottobosco dove ora c’è un lago. I laghi si comportano così, che volete farci…
Il fermento letterario, correva l’anno 2010 e l’estate era alle porte, cresceva tra talune e taluni ardit* amanti del ciclismo urbano.
Per farla corta il ciclismo urbano, come filosofia che vuole riversarsi in una pratica quotidiana, pensa l’uso della bicicletta in sostituzione del veicolo a motore. Muta lo stile di vita, cambiano le abitudini e il ringiovanimento delle persone, delle città e quindi della società, se la pratica è fruibile e diffusa su ampie scale, risulta evidente, come praticando i cinque tibetani giornalmente..
In codesto scenario un pugno di ciclisti vollero stampare un numero zero, con le proprie idee e alcune proposte goliardiche come la Critical Mass romana, che cade regolarmente ogni mese, con un ciclostile appunto, e nacque così la prima ed unica opera cartacea che diede, anche, il nome a ‘sto blog. Qui il numero zero cartaceo digitalizzato.
Un blog fermo? A parte i tuittini irregolari degli aggiornamenti, pochi, dalla pagina fb si.
Congelato dopo che una tempesta si era abbattuta tra la redazione. Divergenze incontrollabili e rapporti individuali ma anche dinamiche di gruppo, non hanno permesso, come spesso accade, di continuare a riunire e a coltivare le idee migliori attorno al simpatico ciclostile digitalizzato.
L’unica maestranza rimasta disponibile a mantenere le funzioni vitali di base di CSCritico attive fu lo scrivente. Nessuno parlava di nulla, come oggi, ancora meno se ne occupavano, era il periodo del sequestro di Rossella Urru, poi rilasciata… Ringraziando Dio e le persone illuminate.
E il blog, che essenzialmente rivendicava un posizionamento politico su questioni sociali di base, non dico la Siria, che apparentemente potrebbe non riguardarci, ma pratiche semplici di convivenza cittadina, si arenò sui fondali melmosi emersi di un disorientamento diffuso che, anche questo veramente si, ci accomuna tutt*, oggi più che mai.
In effetti un sostanziale rifiuto e abbandono di certe “logiche” capitalistiche che si mordono la coda come la macchina che devi avere e pagare col denaro che guadagni andando a lavorare in macchina, e vale per la badante; per la palestra etc. Era, risultava, insensato andare tutti quanti insieme in bicicletta in nome di un mondo diverso senza pensare eroicamente quali parvenze dovesse avere questo nuovo mondo, di quali sogni andava nutrito e da quali illusioni andasse protetto. Una sana dose di antifascismo vero e sincero. L’abbandono delle logiche violente del patriarcato per un femminismo sentito, vissuto e condiviso. Il rispetto sacrosanto per le scelte diverse dalle nostre senza distinzioni di credo, etnia, sesso, casta e colore. Si potrebbe continuare lungamente l’elencazione per un prontuario della buona e sana decrescita; il manuale del giovane e vero rievoluzionario. Scelte nutrizionali che impattano profondamente sulle catene alimentari terrestri. Scelte spirituali e antispeciste che danno, ridanno un significato vero alla parola pace; alla non violenza; al miglioramento della condizione umana attraverso l’uguaglianza; l’amore disinteressato per i prossimi; la dimensione del servizio a favore del bene comune e universale. L’edificazione di un’educazione libera dai dogmi e dall’ indottrinamento etnocentrico e invero incentrata sull’in segnamento, sullo sviluppo della comprensione, del discernimento e della compassione.
La dottrina del cuore crea uomini liberi, pensanti, autonomi e amorevoli.
La dottrina della conoscenza e della nozionistica fine a se stessa alimenta il pensiero massificato, dipendente, accresce la confusione terribile tra i bisogni materiali indotti e la fisiologica necessità di vivere semplicemente e beatamente, senza il terrore di non avere il denaro per mangiare e tre telefoni cellulari nella borsa.
Oh perbacco! Volevamo, e vogliamo, incidere sulla società, sul cambiamento sociale di base? Attraverso l’emblema della bicicletta?
Mi sta bene, è lo strumento rievoluzionario perfetto, per eccellenza, economico, efficiente, maneggevole, alla portata di tutti, real politik allo stato puro! Inforcata la bicicletta qual’è la direzione comune, esiste? Le idee? Non si riusciva, e pure oggi è faticoso, a parlare un linguaggio comune, ripeto, per l’entourage di questo blog non c’è stato nemmeno il tempo, solo quello del ciclone, chiaramente, quello si.
Alzando un pochino lo sguardo osservo a questo punto le dinamiche, che poi son sempre le stesse, per esempio, tra i ferventi puristi delusi dalla mancanza di “lotte comuni” tra i sostenitori delle varie Critical Mass e dell’imminente Ciemmona che quest’anno si farà a Milano, per la prima volta, e chi effettivamente non sente il bisogno di “accollarsi”, di farsi carico, di nessuna battaglia per l’ambiente o altro baluardo da mostrare.
Sono illusioni, come maya, illusioni e giochi della mente. Cosa vuoi, volete, vogliamo contestare a Milano coi sofismi, un expò barcollante per sua stessa natura?? Generato e non creato dalla stessa sostanza dei formiconi, mò ratti, che si sono abbuffati nella casa del Padre accumulando ricchezze materiali??
Poi contestare, ma la Critical Mass lo è già di per se una contestazione, semmai si tratta di farsi, di essere, di sentirsi esempio, veicolo positivo attraverso un modus vivendi positivo… Cos’è sta mania dei patentini? Eretica docet. Quella del vero ciclista urbano, il bravo anarchico, ma non comunista, il comunista, non anarchico, l’attivista, il militante, l’operatore di rete, ecco questo mi ricorda un filino un pescatore, l’operatore di rete, incredibile.. Soprattutto sti patentini chi li da? Avvengono iniziazioni occulte? A chi si richiedono? Personalmente non ne vorrei, quelli che mi risuonano e mi garbano me li do da me. Poi meno tessere si hanno meglio è, sono un problema di questo paese ci avete mai pensato? Ci si ghettizza, si fa comunella per spar(l)are alla tessera diversa e pure alle sue cause. Le “tessere” allontanano la solidarietà, ecco! Io ne ho presa una, tanti anni fa, quella di Volontari del Bene, mi basta, non serve altro… Per tutto il resto c’è il presente e la Coscienza. Senza aprire varchi sui fronti femministi che a ben guardare Eretica nelle palle degli occhi, si fa per dire eh, qualche salotto buono, la Madame Deuselle e qualche gruppo fb e la realtà circostante anche il femminismo attraversa stati febbrili e incandescenti.
Poi sta mania delle separazioni e delle differenze sul pisello, perché di questo si tratta, se hai il pisello oppure la vulva. Una teoria da orticaria basata sulla differenza sessuale, strumentalizzata, del pisello appunto, è diventata l’arma e lo scudo improprio dei nuovi battaglioni delle nazifem e dei nazifem, eserciti di individui pronti a schierarsi da una parte o dall’altra, tanto per cambiare, pur di dimostrare attraverso citazioni improbabili la superiorità delle “icsilon” o delle ipsilon e portare acqua al proprio mulino, altro che bene comune; un piffero!
Sono le categorie, le etichette a servire la nostra miseria infinita. Personalmente le aborro, le ho vissute sulla mia pelle, ho lavorato ai margini dell’emarginazione, dove le persone sono numeri e alla propria vita viene anteposto il bene dell’istituto o dell’azienda che dir si voglia.
Siamo stati cresciuti ed educati a dividere il mondo in buoni e cattivi, non a riconoscere il bene e il male e a sforzarci di vedere il bene in chiunque. Ci hanno insegnato a desiderare cosa fare da grandi. Ma da grandi si fanno un sacco di cose, si è tante manifestazioni diverse, si cresce, si fanno percorsi nuovi, si cambia, dopo dieci anni si è una persona completamente diversa… Diffididate, istantaneamente, da chi predica che non si cambia… Il tempo passa e si cambia comunque, tanto vale agire, disinteressata mente, ma agire, sentire, orientarsi, direzionarsi..
Lecito è dunque chiedersi a chi giova il ritrovarsi una società categorizzata, chiusa, castizzata, quasi a comparti stagni, se pensate che la vita media si aggira sugli ottanta anni e l’etichetta è una, al massimo un paio.
Siamo tutt* incasellat*. Le avvocate, gli infermieri, i strizzacervelli, le guardie, i postini, le fornaie, gli sciampisti etc. Poi ci sono le macro categorie, gli onesti cittadini, i pregiudicati e gli incensurati, i cattivi e i buoni, i colpevoli e gli innocenti, chi ha le colpe e chi le ragioni, i timorati di Dio e anche qui non si finirebbe più a disegnare la mappa delle categorie sociali, l’alveare composito ma regolare, controllabile, quantomeno osservabile e registrabile nei suoi mutamenti e pre vedibile e infine orientabile al proprio tornaconto, sempre quello del piffero!
In Italia sembra tutto un po’ più difficile, sotto certi profili sociali. Mentre altri popoli hanno avuto modo di affrontare determinati aspetti del reale, di metabolizzarli e di elaborarli in forme e strutture che appartengono, già, naturalmente al quotidiano e all’ordinario, noi siamo più lenti. E allora devi ribadire e ricominciare da capo coi concetti di base, così sulla libertà di espressione e di opinione, sulla libertà sessuale e di orientamento, sul godimento civile e politico dei diritti fondamentali di ogni liber* cittadin*, coppie, adozioni, unioni etc.; sull’importanza di riconoscere e curare una coscienza a faro di se stessi.
Quando leggevo dell’esuberante zelo nella formidabile cricca di opale nera, Antonella, i Carlini e i Gerini, Angela, Anna, Agnenas e Coco e altr* mi deprimeva il livello, considerando pure gli ignominiosi insulti gratuiti a loro puntualmente riservati, e a chi ne prende le difese, al quale siamo costretti a confrontarci nel belpaese. Quasi sempre poi, gli insulti, da parte di brillanti esponenti dell’alta società borghese, che magari scrivono pure, piccolo piccolo, di essere membri direttivi di taluni partiti.
Invece è necessario che emergano e si diffondano pensieri e creatività laterale, anche se c’è da gonfiarsi le ovaie e le prostate oltre lo sfinimento ad affrontare i muri di gomma. A volte sono preferibili gli accerchiamenti a smascheramento automatico che non gli scontri diretti. E’ pur vero che su una nave, in una bella squadra, servono tutte le specialità, dal capitano in comanda al cieco che sente il vento meglio di tutt*.
Le navi, a volte, sono così grandi che chi sta a poppa non sa che a prua c’è la guerra! Diceva teneramente e sottovoce Flon-Flon a Musetta, ma quella è un’altra storia…
Concludendo ci vorremmo quindi far risentire con le migliori intenzioni, se qualcun* raccoglie l’appello tra i papabili, con proposte editoriali nuove, che sappiano ridisegnare città vivibili, e di approfondimento per un’ informazione vera e libera, critica, tuttavia positiva e fuori dal coro; spesso è lì che cantano le voci migliori.
Personalmente sento che si aprono usci nuovi e interessanti, perfino dal mondo del cinema appaiono gioiose visioni di rubicondi produttori seduti e sorridenti come il Buddha della prosperità, e allora agli spazi di attraversamento intersezionali, alle buone intenzioni, alle genti che camminano per il sentiero e approdano volentieri a mirabili crocicchi speculativi e goderecci, siate benvenute e benvenuti… Possibilmente in bici e ad ogni modo, da Messina a Pordenone, soprattutto se siete seduti su una tonnellata di acciaio, andate piano!
Ci sono quasi quattromila morti l’anno nel nostro paese per incidenti legati ai veicoli a motore, che coinvolgono anche e spesso gli utenti più deboli, bambin*, pedoni, ciclist*. E’ una piccola guerra che ogni anno porta via tremilasettecento persone, dieci al giorno… Dal punto di vista strettamente numerico quest’emergenza dovrebbe essere considerata grave e violenta più del numero dei femminicidi, degli omicidi volontari e dei morti sul lavoro messi insieme.
Educazione. Natura, Spiritualità e Amore per il bene comune, e per il prossimo, potrebbero imporci di prendere in mano la situazione in prima persona, rinunciando, per esempio, all’automobile il più possibile e contribuendo fattivamente ad una mobilità e ad una città nuova e sana. Arrivederci!
Inganni della mente
l’opportunità non sta nello scegliere se fare l’incendiario o il pompiere bensì nel riuscire a capire quando si deve accendere il fuoco e quando lo si deve spegnere
Buone notizie
sono state approvate le misure di riduzione della carcerazione in favore delle misure alternative per ciò che concerne le misure cautelari da adottare prima della condanna, rimangono esclusi i reati per mafia, terrorismo e traffico internazionale. Del 30 aprile la Gazzetta e dall’8 maggio in vigore. Sarà quindi più difficile entrare in carcere prima della condanna definitiva anche in Italia. Si conterà sulle misure alternative alla detenzione come l’obbligo di firma in caserma, il domicilio coatto presso il lavoro e/o l’abitazione ecc.
Salve,
Aperiodico significa senza periodo prestabilito. Preciso. Senza cadenze regolari.
Nel caso specifico, Specchio d’una coscienza italiana presunta e investigata a frammenti razionalizzanti, nell’accezione di CSCrit.
Papa Francesco afferma:
“Chi sono io x giudicare gli e le omosessuali?”
Sul Marxismo: “[…ho capito alcune cose, un aspetto del sociale, che Poi ritrovai nella dottrina sociale della Chiesa”.
“E qui lo ripeto. Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce”. Basterebbe questo per migliorare il Mondo”
“[…Questo è importante, conoscersi, ascoltarsi, ampliare la cerchia dei pensieri. Il mondo è percorso da strade che ravvicinano e allontanano, ma l’importante è che portino verso il Bene”
Salve,
C’è un interessante articolo su AZ su formiche.net. Un commento diventa articolo su CSCrit
Salve,
Gran bell’articolo, illuminante, in un mare buio e superficiale di info sul comparto aereo e sull’industria aeronautica italiana (quest’ultima meriterebbe considerazioni extra, per es. investimento tecnologico nostrano serio invece che dedicarsi a capire se e come si possono far volare limoni, i limoni non volano e se lo fanno, lo fanno molto male).
Tuttavia credo fermamente che se il controllo di gestione di AZ non cambia radicalmente. Non tra un mese, ma da DOMANI
MATTINA.
Se il rigore e la serietà che sono mancati ad iniziare dalla fine degli anni ottanta non si ritrova. Se Continua a leggere »
Domani sera (16 novembre) in contemporanea in 30 città italiane si terranno altrettante manifestazioni per chiedere alla politica italiana di impegnarsi ad arginare il fenomeno delle stragi sulle strade e di iniziare a prendere in considerazione l’idea di una mobilità postautomobilistica (l’elenco completo dei luoghi di incontro e gli orari delle manifestazioni, li potete trovare sul sito di salvaiciclisti).
Mentre sul fronte istituzionale e politico italiano tutto tace, l’ambasciata britannica a Roma ha rilasciato un comunicato a mezzo Facebook firmato dal proprio portavoce per sostenere le istanze del movimento dei ciclisti italiani.
“L’Ambasciata Britannica è al fianco della campagna #salvaiciclisti
In un momento in cui assistiamo ad una vera e propria rivoluzione ciclistica nel Regno Unito, la sicurezza delle strade e in particolare quella dei ciclisti è diventata una priorità di massima importanza, non solo per l’amministrazione cittadina londinese ma anche per il governo britannico.
Se la…
View original post 133 altre parole
http://www.sicmobility.com/index.php
you drive! we move!
Oltre seicento ciclisti urbani e critici hanno smesso di pedalare da poche ore dopo aver reso possibile la consueta massa critica di biciclette che ogni tanto invadono la capitale. Ieri pomeriggio sera, venerdì, accanto alla bici di Eva al palo 27, si sono formati i primi capannelli spontanei. Meraviglia delle meraviglie la prima critical mass di primavera era fioritissima e iper nutrita come spesso daltronde nelle bellissime giornate romane come questa.
Magico stupore ancora, nessun incidente, nonostante il percorso lungo che la massa ha affrontato. Tutti avevano una gran voglia di pedalare e nessuna voglia di smettere di girare roma in lungo e in largo. Ci son volute le nove e mezza ed oltre affinchè, come sempre e allegramente, la massa si disperdesse verso mete più o meno comuni a piccoli sciami. Continua a leggere »
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato Provinciale di Roma e del Lazio
Coordinamento romano antifascista a difesa dell’ordine democratico e della Costituzione
Comunicato stampa
Il 24 marzo il Coordinamento Romano Antifascista in piazza a Ostia: manifestazione pubblica in memoria delle Fosse Ardeatine e contro le provocazioni e le violenze fasciste. Continua a leggere »
[… Io apprezzo al sommo grado la gentilezza del pensiero del suo Principale ed il nobile sentimento di disinteressata e superiore cortesia cui si e’ certamente ispirato.
Ma io sono un uomo politico attivo, un militante. E si sa che la politica ha delle esigenze crudeli, talvolta brutali anche perche’ – in gran parte – e’ fatta di esagerazioni e di insinuazioni, specialmente in un ambiente – come il nostro – ghiotto di pettegolezzi piu’ o meno piccanti.
Io, Lei ed il Principale, siamo convinti della nostra personale onesta’ ma per la mia situazione politica non basta l’intima coscienza della propria onesta’.
E’ necessaria – e Lei lo intende – anche l’onesta’ esteriore …]
La semplicità non ha prezzo. Amministratori complici del lassismo sovrano. Abbiamo il coraggio della lungimiranza.
Grazie bicisnob
Noi combattiamo per trovare un pertugio dove infilarci con la nostra bicicletta e l’Olanda è già arrivata al bicibus. Si tratta di un autobus-bicicletta progettato per trasportare 11 bambini, dai 4 ai 12 anni, che possono pedalare tutti insieme, guidati da un adulto al volante. Finora l’azienda produttrice, la Tolkamp Metaalspecials, ne ha venduti circa 25 in Olanda, Belgio e Germania (costa circa 15mila dollari), ma sembra che gli ordini per l’acquisto stiano arrivando da tutto il mondo.