Testimonianza diretta dell’aggressione subita dagli attivisti e dai compagni del Teatro del Lido; tramite Chiara, che c’era
Poiché si leggono su fb dichiarazioni agghiaccianti e deliranti da parte di chi guidava il manipolo di assalto che ci ha aggrediti l’altra notte, permettetemi di fare qualche precisazione (visto che c’ero).
L’evento accaduto davanti al municipio non è in alcun modo riconducibile alla parola “rissa”. E’ stata un’aggressione premeditata, un agguato sistematico e organizzato, alla maniera delle spedizioni punitive squadriste.
Prova ne è proprio il fatto che le nostre auto sono state abbandonate in mezzo alla corsia: siamo stati circondati da una decina di vili animali facinorosi armati di bastoni prodotti in serie al loro pseudo circolo culturale, che avevano avuto tutto il tempo di parcheggiare le loro macchine e organizzarsi per l’assalto.
Non si tratta di “illogiche e pretestuose” ricostruzioni. Si tratta della verità. E la verità è che non eravamo 50, come certe assurde dichiarazioni vogliono farvi credere. Eravamo 17, 15 uomini (tra cui un minorenne) e 2 donne, inermi e disarmati, contro circa 12 armati di bastoni e caschi, che hanno infierito contro chi proteggeva il proprio viso e quello dei suoi compagni caricando il bastone più e più volte, fino a rompere teste e braccia. I fatti parlano chiaro: 70 gg di prognosi in tutto per i nostri tre feriti. Due braccia spezzate (ma avete idea di quanta violenza si debba caricare nel colpo per spezzare un braccio?) NESSUNO DEI MILITANTI DI CASA POUND E’ STATO FERITO IN NESSUN MODO, NE’ E’ FINITO ALL’OSPEDALE. L’ambulanza è stata chiamata dalla polizia ESCLUSIVAMENTE PER I NOSTRI FERITI. Noi NON SIAMO MAI ARRIVATI A RAGGIUNGERE LE LORO AUTO, (forse se le sono ammaccate durante qualche gita fuori porta), non ne avremmo avuto il motivo; cercavamo anzi di sottrarsi alla loro furia, ma LA VIOLENZA DEI LORO BASTONI E DEI LORO CASCHI ERA INARGINABILE. Non siamo fuggiti davanti alla polizia, siamo anzi corsi incontro agli agenti per chiedere aiuto. I bastoni e i caschi sono stati prontamente lanciati via da alcuni dei vigliacchi aggressori (magicamente spariti nel nulla), MA SONO STATI COMUNQUE SEQUESTRATI DALLE FORZE DELL’ORDINE E CORRETTAMENTE ASCRITTI AL GRUPPO CHE LI DETENEVA. Dal verbale di perquisizione del nostro furgone risulta invece il seguente esito:
– n.1 secchio con colla
– n. 1 pennello
– n.1 bastone di scopa spezzato a metà (che serve per girare la colla)
– n. 1 manifesto strappato in parte
Direi che sono i fatti a parlare.
E che la polizia sia arrivata ad eventi già iniziati è solo un contrattempo burocratico che verrà al più presto risolto dalla magistratura.
Questi personaggi, riconducibili a un’ideologia politica CHE NON HA PIU’ SENSO DI ESISTERE NEL NOSTRO PAESE, che legittima la violenza come linguaggio, azione, cultura, e che supplisce alla totale assenza di progettualità e identità culturale facendo dell’odio contro chi la pensa diversamente un modus operandi, RAPPRESENTANO UNO DEI TANTI FALLIMENTI DELLA SOCIETA’ CIVILE.
Lo dice un’artista, una cittadina, una militante, che non tollera il REGIME DI PAURA E INTIMIDAZIONE cui vorrebbero condurci. Non tollera chi MARCA IL TERRITORIO come fanno i branchi. Non tollera che sia possibile per una decina di esaltati ripercorrere orme che il nostro paese dovrebbe aborrire, uscendo di casa durante la notte con le macchine cariche di armi e con il preciso intento di fare del male a chi la pensa diversamente. Ostia non ha bisogno di voi. Roma non ha bisogno di voi. L’Italia non ha bisogno di voi.
IL SILENZIO DI FRONTE AL FASCISMO RENDE COMPLICI.